Per ottimizzare la nostra salute complessiva, compresa quella gastrointestinale, è importante assumere un adeguato apporto di fibre. Questo obiettivo tuttavia può sembrare un po’ più complicato da raggiungere quando si segue una dieta a basso contenuto di FODMAP*. Ecco come riuscirci.
Le fibre alimentari sono i glucidi (carboidrati) presenti nelle parti commestibili dei vegetali che non vengono né digeriti né assorbiti nell’intestino tenue. Si trovano quindi negli alimenti di origine vegetale come verdura, frutta, cereali integrali, frutta a guscio, semi e legumi.
Un apporto ottimale di fibre offre numerosi benefici per la salute generale, e in particolar modo per la salute gastrointestinale. Alcune fibre cosiddette prebiotiche possono favorire la crescita di batteri buoni nell’intestino. Quando le fibre vengono fermentate dai batteri del colon si producono acidi grassi a catena corta (SCFA) che aiutano a ridurre l’infiammazione e a riparare la barriera intestinale. Un apporto ottimale di fibre può anche favorire la regolarità intestinale e aiutare a prevenire la stitichezza. Le fibre solubili, mescolate all’acqua, formano un gel che può contribuire a migliorare la consistenza delle feci e a ridurre la diarrea.
I fabbisogni di fibre variano in base all’età e al sesso. In Europa si raccomanda di consumare 30 grammi di fibre al giorno. In Canada, il fabbisogno giornaliero di fibre è fissato a 25 grammi per le donne e a 38 grammi per gli uomini. Negli Stati Uniti si raccomanda alle donne di consumarne da 21 a 26 grammi, e agli uomini da 30 a 38 grammi. Nonostante i noti benefici derivanti da un apporto ottimale di fibre, si stima che la maggior parte dei canadesi consumi solo la metà dell’apporto di fibre raccomandato. Gli italiani in media consumano solo 18,5 grammi di fibre al giorno, quasi 12 grammi in meno rispetto alla quantità di fibre consigliata.
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