L’ashwagandha, anche nota come ginseng indiano, è una pianta medicinale che cresce in India, in Medio Oriente e in alcune zone dell’Africa. Questa pianta, in particolare la sua polvere di radice, è stata utilizzata per secoli nella medicina tradizionale indiana per trattare una serie di problemi di salute, tra cui lo stress e l’ansia. Recentemente la sua popolarità è aumentata, soprattutto per i suoi potenziali effetti sulla salute mentale.
Gli integratori di ashwagandha sono venduti diffusamente e in genere contengono polvere o estratti della radice o della foglia. Ecco cosa dicono le prove scientifiche sul ruolo dell’ashwagandha nella gestione dello stress e dell’ansia.
I due termini vengono spesso confusi, ma non sono sinonimi. Lo stress è la reazione naturale dell’uomo alle minacce fisiche e psicologiche, e serve a proteggerci da situazioni rischiose. L’ansia, invece, è un disturbo caratterizzato da tensione, preoccupazione e alterazioni fisiche.
L’Ashwagandha è diventata popolare per i suoi effetti adattogeni. Gli adattogeni sono piante o funghi che possono aiutare l’organismo a rispondere allo stress, all’ansia, alla fatica e al malessere generale. L’ashwagandha contiene composti bioattivi come i witanolidi, che sono potenzialmente in grado di modulare il sistema di risposta allo stress dell’organismo. Può interagire con l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), che è centrale nella risposta dell’organismo allo stress. È stato dimostrato che l’ashwagandha aiuta a regolare i livelli di cortisolo (un ormone dello stress). Inoltre, la sua azione sui recettori dell’acido gamma-amminobutirrico (GABA), un neurotrasmettitore inibitorio, può contribuire al suo effetto calmante. Alcuni studi suggeriscono che l’ashwagandha possa migliorare la qualità del sonno calmando il sistema nervoso.
Una recente meta-analisi comprendente 12 studi clinici con un totale di 1002 partecipanti ha concluso che l’assunzione di ashwagandha è efficace per ridurre lo stress e l’ansia. La maggior parte degli studi presi in esame ha avuto una durata di 8 settimane e ha utilizzato dosi comprese tra 300 e 600 mg. Alcuni studi sono stati condotti su soggetti che soffrivano di ansia o stress cronico, mentre altri hanno utilizzato soggetti con una buona salute mentale. Gli autori hanno concluso che il livello di certezza delle evidenze era basso e che erano necessari ulteriori studi di alta qualità per stabilire con precisione l’efficacia clinica della pianta.
D’altra parte, secondo un recente rapporto sulle linee guida cliniche per il trattamento dei disturbi psichiatrici con nutraceutici e fitoceutici, una dose da 300 a 600 mg di ashwagandha al giorno è raccomandata per trattare i disturbi d’ansia (livello di evidenza A).
Lascia un commento